Leporello “Life’s a beach” di Martin Parr
Life’s a beach, oltre la quasi omofonia all’orecchio dell’anglofono, per la quale, parafrasando, potremmo dire che la vita si dà a tutti ma non è mai gratis, la vita è anche una spiaggia. Nelle fotografie di Parr, è la spiaggia dove si adagia una meravigliosa indolenza di corpi imperfetti, a scaldarsi le ossa al sole, ad abbandonarsi all’innocenza amniotica dei bagni di mare. Forse allora, per quanto siano piene di vita, talvolta persino di chiassoso colore, le spiagge di Martin Parr sono sempre anche l’ultima spiaggia, perché in fondo si tratta di ritrarre l’elemento antropico nel momento della resa alla ‘vacanza’, ovvero a quel vuoto in cui si toccano la fine e l’inizio. Fra la fine e l’inizio c’è dunque un’ illusione di eternità, in un giorno che vorremmo non finisse mai.
L’augurio è allora che i livornesi, scottati dalle sabbie di Calambrone o da quelle bianche e metafisiche di Vada, si guardino in uno specchio per ritrovare in queste vite arrese al sole, il riflesso, a un tempo esotico e familiare, delle loro.
Simone Lenzi
Assessore alla Cultura Comune di Livorno
Concorso 2021 – Fotografia e Mondo del Lavoro
C’è più di qualcosa nel vocabolario della fotografia, almeno di quella analogica, che rimanda sempre a una terra di mezzo fra la luce e l’aria che si respira.
L’apertura del diaframma, il chiudersi dell’otturatore, l’esposizione: questo occhio che si apre e si chiude alla luce ci ricorda che la fotografia ha sempre in sé qualcosa del respiro.
Esporsi alla luce significa anche esporsi all’aria.
Così il concorso di Fondazione Laviosa quest’anno ha declinato il tema del lavoro proprio in vista di una agognata ripartenza, di una ritrovata possibilità di muoversi all’aperto, in piena luce.
Questo desiderio di aria e luce, che tutti abbiamo covato nel nostro intimo in questi lunghi mesi di pandemia, trova così testimonianza in tutte le opere selezionate.
Anche, anzi persino di più, quando uscire fuori significa andare a chiudersi in una balera. Anche, persino di più, quando l’aria è quella rarefatta di alta montagna.
In ogni caso, si tratta della nostalgia dell’aria e della luce che ci sono mancate. Queste opere, tutte, ci parlano allora di un ritorno “fuori” casa. Quel “fuori” di cui abbiamo sentito così a lungo la mancanza.
Simone Lenzi
Assessore alla Cultura Comune di Livorno
Laviosa Informa Press Collection
In occasione della pubblicazione del prima “Press collection” del magazine Laviosa Infoma abbiamo intervistato figure chiave della Fondazione Laviosa e della rivista: il presidente Giovanni Laviosa, il direttore della rivista Simone Di Nasso e i consiglieri Piero Starita e Simona Manfredini. La conversazione, oltre a precisare il ruolo del magazine, si è aperta a progettualità importanti.
Potete trovare l’intervista nelle News del sito.
Concorso 2020 – Fotografia e Mondo del Lavoro
Nonostante tutto, nonostante il Covid. Nonostante siano stati mesi difficili e dolorosi. E mentre molti di noi hanno dovuto chiudersi in casa per il lockdown, altri, per gli stessi motivi, hanno dovuto continuare a uscire e lavorare, per garantire i servizi essenziali, per prendersi cura degli ammalati, per presidiare fisicamente l’idea stessa di città, intesa come comunità civile e solidale in cui nessuno viene lasciato da solo nel momento più duro del bisogno.
Queste fotografie ci raccontano il nostro passato prossimo, e lo fanno in piazza, finalmente all’aria aperta.
La verità è che crediamo, speriamo e vogliamo che il peggio sia passato.
Nello specchio di queste fotografie vorremmo allora trovare il meglio di noi, e la forza stessa per ripartire.
Simone Lenzi
Assessore alla Cultura Comune di Livorno
Volontariato: il lavoro con gli altri rende migliori
Penso sempre che sia una questione di angolatura. C’è quella che non ci permette di vedere quel che sarebbe chiarissimo solo spostandosi di poco. Grazie ai fotografi che ci hanno rappresentato una vita che ci è vicina ma che non sempre vediamo. Grazie a chi dedica il proprio tempo per essere di sostegno a chi ne ha bisogno. Un gesto gentile, un’attenzione, talvolta ci distolgono da quel che sembra non procrastinabile, un augurio a chi vedrà la mostra, “distraetevi“ ogni volta che potete.
Giovanni Laviosa
Presidente Fondazione C. Laviosa
Concorso 2019 – Fotografia e Mondo del Lavoro
Fabbriche, macchinari, persone, vita fuori e dentro i luoghi di lavoro industriale. Angolazioni diverse.
Le fabbriche si trasformano perché chi le anima cambia. Maggiore attenzione all’ambiente, alla sicurezza del lavoro, all’uso di energia meno inquinante. Quando penso alle fabbriche che conosco penso anche alla contrapposizione tra il lavoro che si svolge in quei luoghi ed a quello che ci ha fatto conoscere la nostra società negli ultimi 40 anni: la finanziarizzazione prima della produzione ma soprattutto il profitto prima di ogni cosa. È tempo per fermarsi, non è quello il modello che auguro ai miei figli. L’economia non è uno stagno dove se ci cade un sasso tutto torna come prima. Grazie cari fotografi che avete messo la vostra passione negli scatti che ci regalano tanto della nostra società e della nostra vita.
Giovanni Laviosa
Presidente Fondazione C. Laviosa
Concorso 2018 – Fotografia e mondo del lavoro
La prima edizione del concorso “Fotografia e mondo del lavoro” ha riguardato il mondo dei cantieri navali, con particolare attenzione alla vela. Non poteva essere altrimenti, il mare è la grande risorsa di Livorno, i commerci e gli incontri di culture che il mare ha generato sono i pilastri portanti della città. L’imbarcazione è il contenitore ed il contenuto di uno sviluppo che cominciò col gonfiarsi delle vele e con lo sbattere dei remi sull’acqua per poi produrre il rumore dei motori. Che l’acqua non separa, lo dimostra la copiosa partecipazione di concorrenti di tutt’Italia, con invii di immagini anche dalla Tunisia e dall’India, alla prima edizione di “Fotografia e mondo del lavoro: cantieri velici, cantieri nautici e correlati”.
Serafino Fasulo
Art Director Fondazione C. Laviosa
Catalogo Letizia Battaglia
Quando ho visto per la prima volta la serie delle foto scelte da Letizia Battaglia per questa mostra ho capito che non le avrei dimenticate.
Quanta forza, dolore, compassione, realismo, bellezza, speranza e coraggio.
Quanti sentimenti diversi, quanti modi di rappresentare la vita.Voglio ringraziare Letizia Battaglia per tutto il mondo che ci apre attraverso le sue foto.
Ci aiuta a vedere quel che non abbiano colto o voluto vedere.
Un grazie a tutti quanti ci hanno permesso di realizzare questa mostra.
Vorrei che chi vedrà questa mostra ricordi, attraverso le sue immagini così crude, l’insegnamento che il futuro si costruisce anche sulla consapevolezza del dolore e dell’ingiustizia.
Giovanni Laviosa
Presidente Fondazione C. Laviosa