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Dal laboratorio creativo con l’artista Giulia Bernini, in arte Oblo Creature e i detenuti del carcere di Gorgona e delle Sughere, dal titolo “Il lavoro della vita”, nasce la borsa LIBERTÀ VO’ LAVORANDO.

La Fondazione Laviosa, grazie alla sensibilità del Presidente, il Cavaliere Giovanni Laviosa, è fiera tra i suoi progetti, di portare avanti le iniziative che vedono i detenuti protagonisti.

Il motore  progettuale è la Professoressa Flavia Bertolli, che lavora insieme alla Professoressa Lo Giacco Giovanna, per creare le condizioni affinche’ avvengano due scopi:
1) coinvolgere attivamente i detenuti in attività di crescita personale, dialogo e apertura all’esterno, attraverso l’incontro con la popolazione civile, con particolare attenzione all’educazione civica per i più giovani

2) sensibilizzare l’esterno all’ascolto, all’accoglienza, al dialogo e all’abbattimento del pregiudizio.

Il laboratorio ” Il lavoro della vita”  è partito dagli appunti raccolti in cerchio con i detenuti: quale lavoro sognavate da piccoli? quale lavoro avete svolto? Che cosa vorreste fare una volta usciti?

Parlare di lavoro significa riconnettersi nel tessuto sociale.
Il lavoro è autonomia, indipendenza economica e anche riconoscimento sociale, del proprio posto e ruolo nel mondo.
Significa entrare o ri-entrare in relazione.
Significa costruire prospettive di autonomia, responsabilità ed è uno dei più grandi deterrenti alle recidive.
Eppure non è facile per un detenuto, che ciò avvenga con facilità.
Durante il laboratorio con l’artista, i detenuti si sono raccontati, donando uno spaccato delle proprie speranze e delle proprie paure.
Chi voleva fare il pilota, chi il venditore di granite. Chi ha imparato a fare il miele. Chi prima era un odontotecnico, chi ci ha illuminato su diversi tipi di pesca, chi sulle scarpe autentiche che faceva da calzolaio, chi sognava di fare il calciatore e adesso calcia i sogni della speranza, chi ha difeso gli ortaggi del proprio campo, chi sta studiando per prendere la patente per il camion.

Il lavoro diventa un mezzo per parlare di futuro, di riscatto e di possibilità.

Il laboratorio con l’artista, molto riconosciuta a livello nazionale ha lusingato i detenuti.

In un contesto nazionale dove le carceri tendono al grigio, come se anche l’estetica dei luoghi dovesse rafforzare la pena, noi abbiamo creduto e investito nella bellezza.

Dobbiamo ringraziare il Direttore del carcere Giuseppe Renna, per la fiducia e l’appoggio costante nel sottoscrivere le finalità dei nostri progetti.

Il titolo è stato un brainstorming di tre donne e di amici intorno ad un tavolo.

Partendo da Dante, dalla libertà che Catone va’ cercando, è nato un titolo: LIBERTÀ VO’ LAVORANDO.

Il gerundio del lavorare, è l’azione continua e incessante di ricerca e costruzione della libertà, che passa attraverso il lavoro, che si conquista con fatica.
Il vo’ richiama l’andare, ma anche il volere.
Ed è proprio il lavoro che rende liberi, nel non dover più dipendere da nessuno e nel riuscire a far parte di una comunità che vive insieme di rispetto, collaborazione e valori condivisi.

Le shopping bag sono a tiratura limitata e costituiscono un regalo etico. Il ricavato sarà interamente devoluto ai progetti a sostegno della popolazione detenuta.
E’ possibile acquistarle SABATO 16 DICEMBRE,  in Via Scali d’Azeglio 40, dalle 15.30 alle 18.30 o prenotarle scrivendo a segreteria@fondazionelaviosa.com

Fondazione Laviosa